La città di Cumiana, così come la vediamo oggi, a uno sguardo superficiale potrebbe sembrare un timido paesotto della periferia di Torino, di quelli silenziosi e chiusi in se stessi. Tuttavia la storia antica e anche quella più recente ci racconta l’esatto contrario. Una fiorente attività agricola, una terra di scambi commerciali e politici, un violento campo di battaglia: oggi scopriremo come le radici di questo territorio siano in realtà ben più profonde di quel che si potrebbe pensare.
Le origini della città di Cumiana
Esistono due ipotesi rispetto alla nascita di Cumiana. Secondo alcuni studi si tratta di un insediamento di origine celtica per via della radice etimologica comb che indica un territorio irregolare e non omogeneo. La teoria più accreditata però sarebbe l’origine romana di questo villaggio, un tempo chiamato con il nome di Quomoviana, dalla famiglia latina Cominia. Questa ipotesi troverebbe un ulteriore riscontro nel nome della frazione Tavernette, da ricollegarsi al latino “tabernae”.
Il termine Quomoviana compare per la prima volta ne “La donazione di Teutcario“, il documento ad oggi più antico che riguarda la storia di Cumiana, risalente all’epoca di Carlo Magno. Si tratta di un atto dell’aprile dell’anno 810 in cui Teutcario, un nobile longobardo, fa dono di un ampio territorio all’abbazia dei SS. Pietro e Andrea di Novalesa, area che comprendeva tutta la parte montana e collinare della Cumiana di oggi: “ in case, edifizi e terre, da Montegrosso fino alla pietra dei Biciati, per salute dell’anima sua e di Riccarda sua moglie“. La “pietra dei Biciati” corrisponde all’attuale Colle del Béss o del Besso, mentre Montegrosso ha mantenuto il suo nome originario nell’attuale Borgata Monte Grosso.
Ma cosa ci faceva un longobardo a Cumiana? Teutcario e la moglie Riccarda sono fra i primi rappresentanti dell’immigrazione transalpina verso l’Italia a seguito della conquista dei Franchi del regno longobardo, avvenuta nel 774.
Questo atto di donazione costituisce l’unica testimonianza della presenza alamanna nel torinese, a differenza di altre zone del Piemonte (come ad esempio l’astigiano) in cui sono presenti molti elementi in più. Una copia di questo documento è custodita oggi presso l’Archivio di Stato di Torino.
La Marca di Torino e i domini sabaudi

Foto Roberto Zordan
Dopo i longobardi fu la volta della dominazione carolingia e poi, dopo varie alternanze di signorie, nel 1046 Cumiana divenne parte dei possedimenti sabaudi, in occasione del matrimonio fra Oddone di Savoia (considerato il capostipite della dinastia sabauda) e Adelaide di Susa, di origini franche e marchesa della Marca di Torino, che fu quindi annessa ai domini in Savoia.
A cavallo fra il 1200 e il 1300 il territorio di Cumiana passò sotto la dinastia dei Savoia-Acaja e nel 1366 fu assegnato alla signoria dei Canalis, che conservarono i propri possedimenti (fra cui il Castello Canalis in borgata Costa) fino alla fine del 1700 con la campagna d’Italia di Napoleone Bonaparte. La parentesi di dominazione francese si conclude nel 1814, quando tutto il Piemonte ritorna ai Savoia.
La storia del ‘900 e gli eccidi di Cumiana
Fino alla prima guerra mondiale Cumiana vive un periodo fatto di economia agropastorale e flussi di emigrazione verso la Francia e il Sud America, paesi con i quali ancora oggi permangono forti legami. La guerra del 1915-18 coinvolge un migliaio di abitanti che vengono chiamati alle armi, ma è con la Seconda Guerra Mondiale che la città diventerà vero e proprio teatro di scontri ed eccidi.
Sia il centro storico che i monti e le borgate periferiche di Cumiana, infatti, furono macchiate dalla scia di sangue degli stermini nazi-fascisti contro la resistenza partigiana: ancora oggi lungo tutto il territorio è possibile incrociare lapidi e croci in memoria delle stragi, dalla Cascina Riva di Caia fino in cima alla Borgata Verna. Sulla cima del Monte Freidour, inoltre, si staglia un monumento commemorativo a otto aviatori inglesi che si schiantarono sul monte nel tentativo di dare supporto alla città di Cumiana.
L’ANPI di Cumiana a tal proposito ha realizzato una mappa che raccoglie tutti i luoghi principali degli eventi che hanno caratterizzato la resistenza di Cumiana.